Terapia

Dato il lungo periodo in cui le larve restano all’interno della pianta esse risultano difficilmente raggiungibili dai comuni antiparassitari. Appare evidente la necessità di impedire preventivamente l’ingresso delle larve e soprattutto l’esigenza di prestare la massima attenzione per individuare precocemente il momento dei loro primi insediamenti al fine di inter- venire con tempestività.

Per prevenire le infestazioni è necessario mantenere le piante nelle migliori condizioni vegetazionali adottando tutti gli accorgimenti tecnici che permettano di evitare o limitare l’insediamento del parassita. Gli interventi di profilassi a cui devono attenersi tutti i proprietari di palme sono i seguenti:

– ispezionare periodicamente in maniera accurata tutte le piante suscettibili di attacco da parte del coleottero in questione;

– impiegare trappole innescate con feromone di aggregazione per il monitoraggio degli adulti;

– effettuare una accurata potatura delle vecchie foglie e delle infiorescenze secche, eliminazione delle guaine fogliari, dei residui organici, ecc.;

– evitare i tagli delle foglie verdi o, se indispensabili, effettuarli nel periodo invernale operando un taglio “alto” cioè conservando un metro di moncone della foglia che potrà essere asportata successivamente quando secca;

– coprire e disinfettare le ferite eventualmente presenti o procurate nelle operazioni di trasporto e/o potatura con mastici o paste insetticide.

La strategia più diffusa per la difesa dagli attacchi di questo insetto è quella chimica. Questa può essere realizzata sia con irrorazioni esterne localizzate dirette all’apice vegetativo delle piante infestate, sia con interventi endoterapici. Questi ultimi consistono nella iniezione diretta nel tronco, poco sotto la chio- ma, di soluzioni insetticide attraverso l’utilizzazione di apposite apparecchiature. Questa metodologia consente di far arrivare la miscela in tutti gli organi vegetativi della palma per curare e controllare le lar- ve presenti nelle gallerie difficilmente raggiungibili da trattamenti tradizionali.

Il trattamento insetticida dovrà essere realizzato sulla pianta attaccata e su tutte le altre palme presenti nel raggio di circa 1.000 metri dal punto in cui è stata rilevata la presenza d’insetto.

Per la lotta chimica possono essere utilizzati esclu- sivamente gli insetticidi registrati per l’impiego su piante ornamentali (PPO) che siano stati apposita- mente autorizzati in via provvisoria dal Ministero della Salute.

In alternativa alla lotta chimica possono essere applicate tecniche di tipo meccanico come ad esempio la dendrochirurgia. Questa consiste nella graduale asportazione dei tessuti infestati cercando di rimuovere completamente le forme vitali dell’insetto (adulti, larve, pupe e uova). La rimozione dei tessuti infestati non deve comunque compromettere l’apice vegetativo dal quale la pianta ha la possibilità di rigermogliare. Corre l’obbligo di ricordare che queste operazioni devono essere realizzate solo da personale specializzato.

Anche la lotta biologica con Nematodi entomoparassiti del genere Steinernema ha dato risultati interessanti. Questi organismi sono in grado di penetrare nelle gallerie e raggiungere le larve, permettendo perciò un intervento anche in fase curativa.

Sono ancora in sperimentazione le tecniche di cattura massale degli adulti con apposite trappole innescate con feromoni e con sostanze zuccherine, l’impiego di funghi entomopatogeni e l’ utilizzazione di micro onde.

Il metodo più sicuro per evitare la diffusione di R. ferrugineus è rappresentato dalla distruzione delle parti attaccate, di piante secche o gravemente compromesse.

Tratto da
http://www.regione.toscana.it/