Il rinvenimento di Pseudomonas syringae pv. actinidiae evidenzia la necessità di adottare opportune strategie di controllo e di prevenzione, anche attraverso l’individuazione delle cause e fonti di infezione. La batteriosi, infatti, come riportato in precedenza, può arrecare gravi danni a tutti gli organi vegetativi della pianta con forti ripercussioni economiche, soprattutto in funzione del basso livello qualitativo dei frutti, della minore produzione, della mancata commercializzazione, fino alla morte delle piante.
Il batterio può essere veicolato da differenti fattori come pioggia, vento, insetti, animali e uomo. Pertanto per contenere una diffusione della batteriosi risulta sostanziale un’azione tempestiva sulle piante colpite.
Misure di contenimento
– Identificare le piante con sintomi riconducili al cancro batterico dell’actinidia;
– potare le piante affette dal cancro dopo aver potato tutte le altre;
– portare fuori dall’impianto i tralci di potatura di piante infette e bruciarli immediatamente; scortecciare prima dell’area sintomatica per individuare tessuto sottocorticale sano e tagliare ad almeno 40 cm di distanza dalla porzioni sintomatica;
– impiegare esclusivamente agrofarmaci già registrati e nelle dosi riportate in etichetta.
– impiegare prodotti autorizzati a base di sali di rame secondo le modalità riportate in etichetta, al fine di ridurre la carica batterica e prevenire l’infezione;
– evitare il passaggio di trattori e altri macchinari., da impianti infetti ad altri apparentemente sani.
Fonte
http://www.agricoltura.regione.lazio.it
AGROINNOVA – Università di Torino – Davide Spadaro